venerdì 16 novembre 2007

I talenti si cercano sul web.

Il lavoro ormai si cerca quasi esclusivamente sul web, tranne nei casi in cui i contatti personali o le vecchie “raccomandazioni” permettono di ottenere una scorciatoia nella difficile strada delle ricerca di un lavoro.

E’ questo che emerge dall’analisi delle risposte sulle modalità e abitudini di ricerca di lavoro dei 4.956 intervistati tra studenti, neolaureati e professional che hanno partecipato alla VI edizione della Best100, le aziende preferite nelle quali lavorare - anno 2007 la cui versione integrale è disponibile in questi giorni (per informazioni).

Con l’80 per cento degli intervistati che dichiara di utilizzare i principali siti di eRecruiting per cercare lavoro o monitorare le opportunità di crescita professionale, il 50,8 per cento che afferma di consultare le aree lavoro dei siti web aziendali alla ricerca di vacancies, il 29 per cento che per facilitare l’attività della ricerca preferisce usare i metamotori di ricerca di lavoro – quei siti specializzati che raccolgono e indicizzano tutte le offerte di lavoro presenti sulla rete internet – e il 10,1 per cento che frequenta siti di social networking, si vede come la rete abbia radicalmente cambiato le abitudini di vita delle persone e di come sia diventata in breve lo strumento di maggiore utilizzo da parte di chi, neolaureato o professional, è interessato a trovare il primo impiego o una nuova opportunità professionale.

Sono dati di estremo interesse soprattutto per chi in azienda è chiamato a mettere in atto delle strategie di employer branding perché danno una chiara indicazione verso quale mezzo sia meglio orientarsi per comunicare l’employer value proposition aziendale.

Tra tutti poi le donne sono le più attive nell’utilizzo di Internet come strumento per la ricerca di lavoro. L’80,8 per cento dichiara di usare i principali siti di eRecruiting rispetto al 79,7 per cento degli uomini, il 56,9 per cento di frequentare le aree lavoro dei siti web aziendali a caccia di opportunità, contro il 47,1 per cento degli uomini che invece manifestano maggiore familiarità con i siti di social networking, 12,2 per cento rispetto al 7 per cento delle donne.

Gli uomini poi tendono a preferire i contatti personali, il cosidetto personal networking, nella ricerca di opportunità professionali, 48,8 per cento rispetto al 42,7 per cento delle donne. Contatti personali che sono poi largamente usati dai professional, 48,1 per cento, che registrano anche una maggiore incidenza nell’utilizzo dei siti di eRecruiting, 80,6 per cento, con un picco di utilizzo nella fascia d’età tra i 25 e i 34 anni, con l’86,8 per cento, rispetto al segmento studenti e neolaureati, fermi al 78,1 per cento.

In continuo declino la stampa quotidiana, che se ottiene un rispettabile 45,9 per cento risulta in realtà in costante declino rispetto al 63,4 per cento dei dati del 2002, mentre relativi al solo segmento degli studenti universitari risultano essere la partecipazione a job fair universitari, piuttosto che la consultazione delle schede aziende nei career book e comunque con dati molto limitati non solo nei confronti del totale della popolazione investigata nell’indagine ma anche al solo segmento relativo a studenti e neolaureati.


Solo il 12 per cento infatti usa partecipare ai job fair universitari e solo il 10 per cento consulta un career book per avere una panoramica delle aziende e delle possibilità di carriera e di crescita professionale. Un dato che dovrebbe far riflettere su come la sola partecipazione ai job meeting non serva a comunicare in modo efficace ed efficiente le proprie politiche di employer branding.

Se ci spostiamo invece sull’analisi dell’utilizzo di strumenti di social networking scopriamo che sono i professional la categoria nella quale si registra un maggiore utilizzo e una maggiore familiarità. Risultano essere usati dall’11,6 degli intervistati rispetto al 5,7 degli studenti e dei neolaureati contrariamente a quello che succede negli Usa con il fenomeno Facebook che ha negli studenti universitari la massa critica di utlizzatori per quanto sia stato recentemente aperto a tutti.


Tra tutti poi i siti di social networking sono più utilizzati dai laureati in ingegneria ed informatica che con il 15,2 per cento si confermano come i più “smanettoni”, mentre all’ultimo posto nell’utilizzo degli strumenti partecipativi del Web 2.0 ci sono i laureati in chimica, fisica e biologia, colo il 3,3 per cento del totale li utilizza, seguiti dai diplomati, 6,6 per cento.


Modalità di ricerca di lavoro in Italia per studenti, neolaureati e professional.
(Fonte: "Best100, le aziende preferite dagli italiani" - VI edizione, 2007)
1. Siti web di eRecruiting - 80,0%
2. Sezioni lavoro dei siti web aziendali - 50,8%
3. Contatti personali - 46,2%
4. Annunci RPQ sulla stampa quotidiana - 45,9%
5. Metamotori di annunci di lavoro - 29,9%
6. Siti web di social networking - 10,1%
7. Consultazione di career book - 8,9%
8. Partecipazione a job meeting - 7,0%

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