Sempre in merito all' Eurobarometro - Tendenze e prospettive delle risorse umane in Europa, vi segnalo l'ottimo articolo di Michele Tiraboschi:
hanno un impatto sulla organizzazione del lavoro e sui processi produttivi, risulta in cima alla classifica dei bisogni espressi dagli intervistati per poter svolgere al meglio la propria attività. Tutto ciò induce a superare una visione antagonista e ormai antiquata dei rapporti di lavoro che vede la gestione del personale unicamente nei termini negativi di un costo, di intollerabile vincolo o di un possibile conflitto. La scoperta e la gestione dei talenti, che è poi la capacità di investire e scommettere su forza lavoro competente e qualificata, è la vera sfida del futuro per le nostre aziende. Merito e competenze sono oramai diventate parole chiave anche se spesso abusate. Non c’è convegno o dibattito in cui non vengano invocate, in contrapposizione ai concetti di casta e corporazione, come soluzione di tutti i mali del nostro Paese. Eppure, come rileva in modo non del tutto sorprendente l’Eurobarometro, sono poi proprio le attività correlate alla gestione dei talenti, quali la pianificazione dei bisogni futuri di manodopera, la valutazione dei livelli di soddisfazione dei dipendenti o le relazioni industriali, a essere ritenute dagli amministratori d’impresa tra le meno importanti in termini di impatto sui risultati e sulla produttività aziendale. La verità è che il mercato del lavoro è oramai diventato adulto e richiede un salto qualitativo e di tipo culturale nella gestione dei rapporti di lavoro. Segmentazioni dei processi produttivi d’impresa, ricorso a rapporti di lavoro atipici e licenziamenti facili non
sono le priorità delle imprese più evolute le quali, al contrario, chiedono solo di essere messe nelle condizioni di operare liberamente attraverso regole più semplici e adattabili per assumere e fidelizzare i propri collaboratori premiando la motivazione, l’impegno e il merito di chi li aiuta a sostenere e vincere la sfida competitiva".