giovedì 3 aprile 2008

Engagement e Motivazione: effetto boomerang per Telecom Italia.



Il video che vi propongo ha come protagonista Luca Luciani, attualmente Head of Domestic Mobile Services di Telecom Italia, ripreso in una convention aziendale nel tentativo di motivare i collaboratori del maggiore gruppo di telecomunicazioni italiano.

E' un video esilarante, che sta impazzando nella Rete per gli strafalcioni storici - citando Napoleone come esempio per esortare i dipendenti di un gruppo alle prese con un difficile momento forse più aziendale che di mercato confonde la
battaglia di Austerlitz, con Waterloo dove Napoleone ebbe invece la sua più grande sconfitta – per il gratuito utilizzo di parolacce e per l’originale uso della grammatica italiana.

Quello che in questa sede ci preme sottolineare è invece come la leggerezza di un manager, che pure sembra avere un profilo professionale interessante, stando al suo curriculum, possa diventare un terribile boomerang (cerco motivazione-ottengo demotivazione, si aspettano competenza dai manager-ricevono incompetenza, ecc.) ma anche il danno che un fatto del genere, associato all'effetto moltiplicatore garantito dalla Rete, può provocare all’employer branding di un’azienda come Telecom Italia.

La viralità della distribuzione del video presente su YouTube, le decine di blog che hanno ripreso la sua sfortunata performance e le migliaia di commenti negativi da parte dei lettori del web, sono un danno di immagine di incalcolabile valore per un’azienda come Telecom Italia e gettano sull’employer branding dell’azienda stessa una forte zona d’ombra in un momento aziendale di per se già difficile. E i competitor ringraziano. Sono curioso di vedere se e come le relazioni esterne e le risorse umane interverranno per gestire quella che a tutti gli effetti può essere definita una situazione di emergenza per employer branding aziendale.

Di seguito la trascrizione del suo discorso:

Questo è il messaggio a cui tengo molto.Perché ho la faccia incazzata ?Ho la faccia incazzata perché respiro sfiducia , respiro aria da aspettativa , respiro quelle facce da senso critico , come quando uno vede una partita di pallone non ce la fa e tutti sono professori ; perché , perché la gente legge i giornali , vede il titolo , si rimbalza si crea dei grandi film che sono tutte cazzate !Oggi non parlo di Alessandro , parlo di Napoleone. Napoleone a Waterloo , una pianura in Belgio , fece il suo capolavoro , tutti lo davano per fatto , cotto , per la supremazia degli avversari , c’aveva cinque grandissime nazioni contro , delle forze in campo . Però strategia , chiarezza delle idee , determinazione , forza , Napoleone fece il suo capolavoro a Waterloo.Allora , le facce scettiche , le facce di … non servono a un cazzo . Questa è una delle aziende più belle che esiste al mondo. E allora , forte di questa convinzione , noi dobbiamo dimostrare che questo è un fatto. Piangersi addosso non serve assolutamente a niente.E come nel momento duro , dagli spalti la gente ti dice ” ehhh la squadra non gira , non corrono ” , bene , correte di più , stringete i denti , prova di carattere. E allora dagli spalti vi applaudiranno perché voi andrete e segnerete. Come fece Napoleone a Waterloo.”

11 commenti:

Anonimo ha detto...

dipendenti telecom lavorate di piu invece di trastullarvi ad insultare il miglior maneger che avete solo per un banale lapsus

Anonimo ha detto...

Chi lo ha perso, lo ritrova su Repubblica ( http://tv.repubblica.it/home_page.php?playmode=player&cont_id=18978&showtab=clickday )

All'anonimo prima di me: Che i dipendenti telecom possano e debbano lavorare di più, è un auspicio che faccio anch'io. Che quello visto sia il "miglior maneger" non sono in grado di negarlo con certezza, ma permettimi qualche dubbio... Se non altro sul suo modo di porsi nei confronti di una platea, sul tipo di messaggio che passa e dulcis in fundo... per l'uso a dir poco avventato di grammatica, sintassi, buone maniere e bagaglio culturale!

Anonimo ha detto...

Da Dagospia (http://excite.dagospia.it)di oggi 4 aprile 2008sull'argomento, dopo la censura del video di ieri su Youtube.

Lettera 1
Caro Dago, come sai bene anche tu, la censura su Internet ha le gambe corte.
Guarda un po' qui http://www.youtube.com/watch?v=DaAAWW4QLP0
Giuseppina

Lettera 2
Il video è ancora su Repubblica, almeno finché non lo toglieranno anche da qui
http://tv.repubblica.it/home_page.php?playmode=player&cont_id=18978
Marco

Lettera 3
Lo strepitoso gag di Luca Napo Luciani dimostra tre cose:
1) che Telekom continua a scommette su Crozza e Chiambretti pur avendo in casa un comico all'altezza di Alberto Sordi.
2) che mentre Lapo bilancia gli eccessi chimico-sessuali con una simpatia travolgente e una creatività vera (trasformare la Fiat in un'auto trendy è quasi come trasformare la Dacia in un'auto) i palestrati del capitalismo italiano si sollevano a stento sino al complemento oggetto.
3) che se questi sono "i Ciòfani" le campagne giovaniliste della Destra - che vuol liquidare la Costituzione - e della Sinistra - che vuol esser trendy - sono, con buona pace di Luca Josi, da pura fuffa… 10, 100, 1000 Montalcini!
Mimmo Lombezzi

Lettera 4
Salve, la mia è una voce fuori dal coro. Non capisco per quale motivo tutto questo rumore per questa cosa. Estrapolare un brano da un discorso chiaramente più ampio, senza sapere il contesto in cui il discorso è stato effettuato e a chi mi sembra veramente una barbarie dei nostri tempi.
Ritengo che la valutazione di un manager debba essere basata sui risultati portati alla sua azienda piuttosto che per uno strafalcione detto in pubblico (allora dei nostri politici cosa dovremmo dire?).
D'altra parte non siamo forse uno dei paesi europei con il maggior tasso di analfabetizzazione? Perchè dunque ci stupiamo così tanto se qualcuno confonde Waterloo con Austerlitz? Mi piacerebbe venisse fatto un sondaggio tra tutti quelli che hanno scritto scandalizzati con domande del tipo:
- la data della presa della bastiglia
- la fondazione di Roma
- la data della caduta del muro di berlino
- ....etc...etc..

Lettera 5
Caro Dago, il dirigentissimo di TELECOM non si e’ sbagliato!! Con un curriculum di tutto rispetto (in TI da quasi dieci anni), ha vissuto l’epopea “Marco Tronchetti Provera” in tutto il suo splendore. Siccome i giornali dicono da anni che TI e’ stata una Waterloo per MTP, e avendo forse l’eccellente dirigente visto quanti soldi MTP e’ riuscito a tirar fuori da TI (a spese del mercato), forse per lui Waterloo vuol dire “GRANDE VITTORIA”.
OTTOINCA**ATO

Lettera 6
Caro Dago, la Telecom Italia che fa rimuovere il video su You Tube per proteggere la reputazione del proprio giovane dirigente è la stessa società che detiene il 27% di Etecsa, il monopolista telefonico di Cuba che oscura il blog di Yoani Sanchez, http://desdecuba.com/generaciony, una giovane colpevole di descrivere la realtà dell'isola così come è e che rischia grosso per esprimere il suo desiderio di libertà. Visti i metodi di Telecom mi firmo con pseudonimo come i miei amici cubani
Giuseppe Garibaldi

Lettera 7
Avvisate Gino e Michele che Luca Luciani, con la sua comicità da manager incazzato è oggi il più videocliccato in Italia, a quando il debutto su Zelig?
Luigi


NAPOLEONE A WATERLOO» - E IL VIDEO SCOMPARE DA YOUTUBE
UN BEL CORSO DI STORIA PER IL TOP MANAGER
G. Pao. per La Stampa - «Dobbiamo fare come Napoleone a Waterloo». Parole pronunciate da Luca Luciani, quarantunenne manager della prima linea del gruppo Telecom (è uno dei direttori generali), durante una convention aziendale. Sennonché la gaffe imbarazzante finisce su YouTube e diventa subito un cult della Rete, finendo linkata in una lunga fila di blog e su Dagospia. Il giorno successivo, ieri, il video scompare da YouTube. Dato che Luciani ha percepito nel 2007 circa 858 mila euro tra stipendio e bonus vari, potrebbe proficuamente investirne una parte in un bel corso di storia europea. Magari online.
Guarda il video: http://www.lastampa.it/multimedia/multimedia.asp?IDmsezione=55&IDalbum=8970&tipo=VIDEO

Anonimo ha detto...

Sempre da Dagospia (http://dagospia.excite.it) di oggi, 4 aprile 2008:

– LA WATERLOO DI LUCA LUCIANI (PIÙ CHE LA GAFFE NAPOLEONICA HA COLPITO IL LINGUAGGIO)
Ai piani alti di Telecom la giornata di ieri sarà ricordata a lungo.
Nella più grande azienda telefonica italiana si è sempre creduto che la tecnologia fosse fredda, neutrale e benevola. In realtà, dopo la performance del manager Luca Luciani, finita su YouTube e rilanciata da Dagospia, si è capito che la tecnologia può diventare calda, vulnerabile e soprattutto maligna.

Fino a 24 ore prima l’ufficio stampa di Telecom era orgoglioso per l’intervista che Franchino Bernabè aveva concesso al Tg1 in una stanza d’albergo a New York dove si è recato per il road show in cui ha dovuto spiegare le linee del suo Piano industriale. Al seguito di Bernabè c’era anche il capo della comunicazione, Massimiliano Paolucci, che ieri ha dovuto soffrire allo spasimo per togliere il video di Luca Luciani dal “tubo” multimediale più visitato al mondo. Verso sera l’operazione è riuscita e il video “è stato rimosso a causa della violazione dei termini e condizioni d’uso”. Questa mattina è ricicciato, ed è rimasto sempre visibile sul sito di Repubblica.
Purtroppo il fattaccio ha fatto il giro d’Italia e soprattutto delle aziende dove migliaia di manager e dipendenti si sono rotolati sul pavimento per le risate. Più che la gaffe napoleonica, ha colpito il linguaggio da Wall Street all’amatriciana usato da Luciani, una creatura che oggi si trova tra i primi quattro dirigenti di Telecom, ed ha aperto un grande dibattito anche a livello culturale. E qui è arrivata un’altra sorpresa perché fino a ieri si riteneva che nelle grandi aziende si parlasse soltanto in inglese per i “briefing” dei “team” oppure nei “workshop” dove si misurano le “human resources” e gli “skills”. Questo almeno avveniva in Capitalia ai tempi di Matteuccio Arpe che una volta sola ha citato Ludovico il Moro e gli è stato fatale.

Nel video di YouTube anche Luciani (che guadagna in Telecom poco meno di 900mila euro di stipendio e robuste stock options) abbandona l’anglofonia dei manager e si butta sul versante umanistico con citazioni di Napoleone che fanno inorridire. Ma sarebbe un errore pensare che alle spalle non ci sia stata una preparazione adeguata. Risulta infatti a Dagospia che lo stretto collaboratore di Bernabè abbia preparato il suo intervento sulla base di due testi che circolano da anni.

Il primo risale al 1991 ed è intitolato “Storia maestra di management”. L’autore è Marco Ungarelli, amministratore delegato di un’importante azienda che nelle sue opere cita Napoleone e si diverte con aforismi e citazioni. Il secondo ha per titolo “Napoleone e il management”, ed è stato scritto nel 2007 da Jerry Manas, un esperto internazionale di gestione d’impresa. L’unico appunto che si può fare al gracile Luca Lucani è di aver letto soltanto il titolo.
Come accadde a Waterloo nel giugno del 1815, la fretta ha creato la disfatta.

GUARDA IL FANTASTICO VIDEO DI LUCIANI (5,5 MB):
http://dagospia.excite.it/videos/telecom-luciani.zip

Anonimo ha detto...

non credo si sia trattato solo di un lapsus. penso invece che il manager della telecom abbia preparato per bene il suo discorsetto da somministrare alla sua platea. ma quello che in questo caso indigna veramente non è il macroscopico errore che avrebbe comportato la bocciatura in qualsiasi esame di storia, ma il linguaggio usato da cui emerge l'assoluta mancanza di rispetto per le persone che ha difronte. questo è veramente inaccettabile. che un manager che pure ha delle responsabilità di rivolga in questo modo ai suoi collaboratori, quasi fossero tutti dei cerebrolesi. per concludere, certo che telecom italia è una bella azienda, ma finchè sarà giudata da personaggi come il nostro, con questo stile manageriale, sarà difficile immaginarla come un buon posto in cui lavorare.

Anonimo ha detto...

Mi sembra corretto segnalare che Napo-Luciani (come ormai viene definito nella blogosfera) ha inviato una lettera di scuse ai dipendenti di Telecom Italia (molto probabilmente redatta dalle relazioni esterne o da qualche pr visto il linguaggio auleo e forbito).
La riporto per completezza di informazione e comunque per dare atto che dopo un primo imbarazzante silenzio del manager e il maldestro tentativo di censurare la Rete, Luciani o chi per luiha avuto il coraggio di affrontare la situazione:

"Cari colleghi,
credo che tutti voi siate a conoscenza della rappresentazione mediatica a cui sono stato esposto sul web e in televisione.
Mi rammarico per la gaffe in cui sono incorso e per il tono che, estrapolato dal contesto, anch'io trovo inopportuno e criticabile; e' un errore che riconosco e del quale chiedo scusa a tutti voi.
Ma quando si mette passione nelle cose che si fanno, a volte si sbaglia; e di passione per questa azienda io ne ho tanta.
Considero quanto e' accaduto una lezione di cui faro' tesoro.
Oltre alle scuse, quindi, sento il dovere di ribadire che il mio unico obiettivo e' quello di contribuire ai risultati della nostra azienda.
Come sempre, insieme a tutti voi. Luca Luciani"

Anonimo ha detto...

Da La Stampa un articolo-intervista di Michela Tamburino:

“LAPSUS PAZZESCO. DI SOLITO MI AFFIDO AD ALESSANDRO MAGNO”

Il manager Telecom Luca Luciani, travolto da una bufera mediatica tra le più esilaranti degli ultimi anni, adesso potrà dire a ragion veduta di conoscere bene l’effetto che fa una disfatta stile Waterloo; disfatta e non trionfale vittoria come per gaffe aveva sostenuto davanti al pubblico di una convention aziendale. Peccato che l’increscioso discorso fosse ripreso da una telecamera e rimandato su YouTube, apriti cielo.

Luciani, si è reso conto di quello che è successo? Soprattutto, si è reso conto di quello che ha detto?

«Certo che me ne sono reso conto. Per fortuna gli effetti della gaffe mi sono arrivati attutiti, diciamo per interposta persona visto che sono nel road show in Usa. Mi hanno protetto i miei colleghi, mi hanno consigliato di non entrare nella chat per non leggerne di tutti i colori».

Ecco, ma che cosa è scattato nella sua mente quando ha parlato di Waterloo vittoriosa?

«Mi faccia ancora dire che mi rammarico per una gaffe reiterata. Stavo facendo un discorso appassionato che parlava dell’azienda e degli obiettivi che ci siamo prefissi. Io uso fare citazioni, non lo dovrei dire ora, ma amo anche la storia. Nel bel mezzo del ragionamento volevo fare un passaggio che mi portasse da Austerlitz a Waterloo e mentre nella mia mente già pensavo a quello che dovevo dire dopo, mi è uscito questo lapsus pazzesco. Continuavo a parlare guardando negli occhi il pubblico e...».

E ha notato un certo «trasalimento»...

«Magari l’avessi notato. Io non sto qui a cercare di giustificarmi, ci mancherebbe. Si sbaglia quando si è accecati dalla foga della passione e mi dispiace enormemente per questa squadra favolosa che non meritava questo».

Lei è abituato ai discorsi aziendali?

«Sì e di solito mi affido ad Alessandro Magno le sue battaglie. E proprio perché ne parlo spesso avevo voluto cambiare soggetto. Le mie sessioni vengono spesso riprese, ci sono degli sketch di un’agenzia che ci rifà un po’ il verso...».

Non oso pensare come saranno questi sketch...

«Ma questo non mi preoccupa, l’autoironia non mi è mai mancata. Ripeto, quello che più mi dispiace è che ho nuociuto alla bella immagine della mia azienda. E poi per il tono che mi fa venire fuori come non sono, arrogante, scostante...».

Casomai un po’ ignorante.

«Pensi che sono laureato in economia e commercio alla Luiss di Roma con lode, ho fatto il liceo classico e visto che vent’anni fa quando ho iniziato a lavorare sono diventato anche padre, ho studiato e lavorato portando avanti tutte e due le cose. Poi l’esperienza a Londra, Bruxelles, la crescita in Enel e poi Telecom».

Guardi che nessuno vuole toglierle il posto, neppure la sua azienda che le ha subito manifestato solidarietà. Piuttosto nelle famose chat si parla degli 844 mila euro del suo stipendio. Si grida allo scandalo e si chiede la restituzione.

«Questo passaggio riflette le difficoltà che sta attraversando il paese. Le ho lette le mail dove c’era scritto “dimettiti”, “vergognati” e insulti vari, a decine. Io ho risposto a tutte, mi sono scusato con tutti, soprattutto con gli operatori del costumer care di varie aziende che tirano avanti con mille euro al mese. Pensi che mi hanno risposto a loro volta spiegandomi che si sentono abbandonati dalla società italiana. Sono grato a Internet che mi ha dato modo di poter aprire un dialogo».

I suoi figli che le hanno detto?

«Non hanno infierito: “Papà hai detto una cavolata, ma in video sei venuto bene”».

E la Telecom?

«Tutti meravigliosi. L’amministratore delegato Bernabé che era con me, vedendo che ero provato mi ha portato a cena fuori e mi ha offerto un buon vino, senza mai parlare dell’accaduto».

Fantastico, adesso prometta di ripassare la storia.

«Prometto di pesare di più le parole e di ripassare Napoleone. Alice, mia figlia di 10 anni mi ha fatto giurare, studieremo la storia insieme».

Lunedì di nuovo in ufficio. Paura?

«Ho una convention».

Oddio, si prepari.

«Pensi che parlo a braccio».

Anonimo ha detto...

Andatevi a vedere questa parodia di "Tolleranza Zoro", è spassosissima:
http://www.youtube.com/v/JPyH-mOQVLw&hl=en

Anonimo ha detto...

complimenti al Sig. Luciani, non tanto perche' ha sbagliato (puo' capitare a tutti), ma perche' ha dimostrato di affrontare con arroganza e superficialita' un momento particolare e difficile dell'azienda. Quando ha preparato il discorso (stendiamo un velo pietoso sul linguaggio) non si è nemmeno premurato di verificare i riferimenti storici (tra l'altro conosciuti anche dall'utmino dei muratori albanesi che tanto vituperiamo). E ancor piu' grave tutti ad ascoltarlo e dargli credito, non uno che lo abbia fermato per dirgli "ma che cosa stai dicendo". Questa è la realtà aziendale italiana e questi sono i managers che la governano.

Anonimo ha detto...

In un paese SERIO, una azienda SERIA avrebbe dovuto licenziare su due piedi questo idiota. Altro che "motivare la sua squadra"......Questo stronzo e' NOCIVO alla sua squadra....a meno che non sia una squadra formata tutta da stronzi (ma di questo io dubito) La perla rimane proprio il Luciani. Ma come lo ha preso sto posto? Raccomandato?

Anonimo ha detto...

Non è tanto lo sbaglio, quanto,come qualcuno ha già detto, l'arroganza, la prepotenza, il modo di trattare i suoi dipendenti.