Abbiamo già visto come il tema dell'employer branding sia molto particolare e specifico e come, spesso, la sua pratica possa confondersi con il tema più ampio relativo alla corporate identity o, ancora, a quello della promozione pubblicitaria, sia quella di prodotto che relativa alle campagne di recruitiment marketing.
Questo distinguo può apparire pretestuoso, ma non lo è, perchè sono molte le aziende che promuovono campagne pubblicitarie di recruitment marketing, sul web, sui giornali, nelle job fair universitarie, ma non fanno nulla per assicurarsi che al proprio interno venga creato un ambiente di lavoro che sia in grado di trasmettere un'employer experience unica e distintiva e sopratutto coerente con il messaggio che, con la campagna di recruitment marketing, si cerca di trasmettere fuori dall'azienda.
Prima di raccontare al mercato del lavoro chi siete o cosa vorreste pensassero di voi i talenti e più in generale i vostri futuri collaboratori, occorre focalizzare gli sforzi e gli investimenti nel verificare che l'immagine che abbiamo intenzione di promuovere corrisponda alla realtà.
Questo in buona sostanza vuol dire mettere in pratica, prima di pensare a qualsiasi attività di comunicazione verso l'esterno, una serie di attività:
- Domandare ai vostri attuali collaboratori cosa pensano dell'azienda come posto in cui lavorare;
- Individuare quali sono, agli occhi degli attuali collaboratori, i punti di forza e di debolezza della vostra azienda;
- Analizzare come i vostri attuali collaboratori vedono l'azienda rispetto ai competitor;
- Organizzare un focus group con i collaboratori assunti più di recente al fine di individuare quali sono gli elementi e le considerazioni che li hanno spinti a scegliere la vostra azienda rispetto alle altre;
- Domandare sempre ai nuovi assunti se l'azienda ha mantenuto verso di loro le aspettative iniziali. Se no, analizzare quali aspettaive sono andate deluse;
- Assicurarsi che tutti queste indicazioni siano analizzati e usati nell'audit dell'employer branding e fornire un feedback ai vostri collaboratori;
- Coinvolgere, fin dal principio, i manager di prima linea e il middle management nel processo di costruzione dell'employer branding aziendale, perchè occorre sempre ricordarsi del detto "employees join companies but leave managers".
Sono pochi punti fondamentali, ma ognuno di essi è un presupposto indispensabile per il successo di qualsiasi azione volta a migliorare l'immagine dell'azienda come buon posto nel quale lavorare. Non si può pensare di sviluppare un piano di sviluppo dell'employer brand aziendale se queste azioni non vengono messe in pratica. Solo in questo modo si raggiungerà l'obiettivo di rendere più interessante l'employer experience agli occhi dei talenti e dei futuri collaboratori ottenendo al tempo stesso altre benefici tangibili: minore turnover, minore assenteismo, maggiore produttività e un clima di lavoro migliore.
1 commento:
Molto banale il mio commento:credo che aver dato un nome e delineare una delle cose più belle che si possa vivere in un'azienda sia uno dei passi più maturi che la cultura d'impresa stia e abbia fatto: vivere la relazione interpersonale nella consapevolezza di poter assaporare la bellezza del "Talento".
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