venerdì 8 febbraio 2008

Headhunting 2.0: dagli States arriva Notchup.

L’altro giorno mi è arrivata una mail da un caro amico che vive negli Stati Uniti con l’invito a registrarmi ad un nuovo sito di recruiting online che si presenta ai nastri di partenza del web 2.0 con una promessa del tutto nuova: pagarti per sostenere un colloquio.

Si tratta di
Notchup. Il sito, chè è ancora in fase beta e al quale ci si può registrare dopo essere stati invitati, si presenta come uno dei tanti siti di recruiting online con una particolarità unica. Si ripromette di pagarvi ogni volta che un’azienda vuole fare un colloquio con voi e con uno speciale tool di autovalutazione vi indica approssimativamente qual è il prezzo giusto per la vostra intervista.
Il prezzo va dai 200 dollari in su, anche se si consiglia di non chiedere più di 600, e viene calcolato in base ad un coefficiente che tiene in considerazione esperienza professionale, settore lavorativo e paga annuale. Nel mio caso l’importo suggerito è stato di 590 dollari.
Dopo di che si può compilare il proprio cv o se si vuole importarlo da Linkedin. Si sceglie poi se non si vuole entrare in contatto con alcune aziende o se si vuole essere contattati solo da aziende o anche da società di ricerca e selezione.

Nel caso si venga contattati per un colloquio, Notchup si ripromette di accreditare su un conto online l’importo pattuito per la vostra intervista dedotto di una quota pari al 20 per cento che è la commissione che si trattiene il sito per l’attività di intermediazione.

Altra cosa importante e distintiva è che il sito nasce e si rivolge soprattutto ai cosidetti passive job seeker, persone cioè che sono attualmente soddisfatte del proprio lavoro e che non sono alla ricerca immediata di un cambio di occupazione.

Funzionerà questo nuovo modello di recruiting online?
In altre parole, le aziende sono disposte a mettere mano al portafoglio per ogni singola intervista?

In effetti, se già lo fanno per pubblicare degli annunci sui job boards non vi vede perchè non possano adottare questo nuovo sistema che sembrerebbe più costosto per le aziende solo a prima vista, visto che consente agli stessi recruiters di scegliere chi intervistare risparmiando tempo sulle posizioni vacanti.

E’ sicuro di si Jim Ambras, cofondatore del sito e già vice president engineers del motore di ricerca Altavista, il quale ha affermato che in tutti i suoi precedenti lavori, ha spesso avuto la necessità di mettere in piedi dei team di ingegneri in poco tempo ed ha imparato dalla sua esperienza personale che i migliori, i talenti, non sono mai attivamente alla ricerca di un nuovo impiego. Il nuovo sistema serve appunto a questo.

Steremo a vedere. Intanto, nella home page appare una lista di aziende che dichiarano di utilizzare questa nuova applicazione, tra cui Google e Yahoo!


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