E' quanto emerge da un'indagine realizzata dalla società di consulenza Krauthammer su un campione di dipendenti di aziende europee che mettono sotto accusa la comunicazione interna.
Solo il 42 per cento dei dipendenti ritiene che l'azienda per la quale lavora sia affidabile e appena il 38 per cento considera soddisfatte le condizioni per una comunicazione sufficiente.
Un dato gravissimo che mette in risalto come il target primario dell'azienda, i suoi dipendenti e collaboratori, siano i primi a non fidarsi dell'organizzazione nella quale prestano la propria attività, con quali conseguenze per l'immagine aziendale e per le politiche di employer branding è facile immaginare. Perchè la fiducia collaborativa è un bene fondamentale per l'azienda e elemento di vantaggio competitivo, come afferma Ronald Mejer membro del comitato direttivo della società di consulenza che ha realizzato l'indagine, secondo il quale la mancanza di fiducia può rappresentare una minaccia molto seria per l'azienda stessa.
I dati che emergono in questa ricerca non soprendono chi qui scrive e che da tempo va affermando come la comunicazione interna non vada sottovalutata e come si debba investire sulla trasparenza dei rapporti verso i propri collaboratori con una politica di employer branding chiara ed efficace. Ma per fare questo oltre al supporto dei vertici aziendali è necessario che gli uomini delle risorse umane imparino le tecniche del marketing e della comunicazione, rendendosi conto una volta per tutte che il mondo del lavoro è radicalmente cambiato negli ultimi anni e che il loro ruolo deve adeguarsi alle nuove sfide che le aziende sono chiamate ad affrontare trasformandosi da soggetto passivo a soggetto attivo perfettamente allineato agli obiettivi di business dell'azienda.
A puntare il dito contro gli uomini del personale è anche Fulvio Garbagnati, presidente di Assorel (l'associazione che riunisce le principali agenzie di relazioni pubbliche in Italia) secondo il quale il vero problema è rappresentato dal fatto che la comunicazione interna in Italia è gestita quasi sempre dall'ufficio del personale e ha come risultato bolletini numerati e burocratici, non comunicazione.
Sempre secondo Garbagnati le aziende in questo modo falliscono nella comunicazione con i propri dipendenti non riuscendo a conquistarsi la loro fiducia perchè affidano questo compito alle persone sbagliate, i direttori del personale appunto, mentre occorrerebbe che questa attività venisse gestita con la stessa professionalità e competenza con la quale in azienda si gestisce la comunicazione verso l'esterno.
Interna o esterna che sia, quando l'azienda comunica, ha bisogno di persone che abbiano competenze di marketing e di comunicazione.
Già in un survey realizzato qualche anno fa da PeopleValue sulla dinamica interna della vita aziendale nel quale il clima organizzativo veniva considerato sotto alcuni dei suoi molteplici e articolati aspetti, emergeva in modo chiaro che per quanto riguarda il coinvolgimento dei dipendenti nell'azienda attraverso la verifica del grado di informazione e comprensione degli obiettivi aziendali, a fronte di una omogenea importanza attribuita a questo indicatore da parte di tutti i collaboratori dell'impresa, risultava un sostanziale livello di moderata insoddisfazione da parte dei dipendenti, insoddisfazione che tende ad accentuarsi al crescere dell'anzianità aziendale e dell'età anagrafica.
venerdì 22 febbraio 2008
Direttori del personale bocciati in comunicazione.
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comunicazione interna,
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lavoro
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