A sorpresa l'edizione 2007 della Best100 di Fortune sulle migliori aziende nelle quali lavorare negli Stati Uniti premia Google come azienda nella quale gli americani, potendo scegliere, vorrebbero lavorare.
Un'azienda quella fondata da Larry Page e Sergey Brin, che da sempre considera i propri collaboratori come risorse di valore e che presta particolare attenzione all'ambiente di lavoro: piscina, spa, visite mediche e una particolare e spasmodica attenzione alla qualità della vita e del lavoro.
Un' azienda che ha saputo costruire negli ultimi anni non solo un incredibile modello di business fondato sulla pubblicità ma anche un employer value proposition molto distintiva rispetto alle altre aziende della Silicon Valley. D'altra parte, quale altra azienda consente e anzi incoraggia i propri ingegneri a dedicare fino al 20 per cento del loro tempo su progetti indipendenti?
Meno bene è andata alle due aziende che forse più delle altre cercano di contrastare la supremazia dell'azienda di Mountain View sul web: Yahoo e Microsoft che si posizionano rispettivamente al 44esimo e 50esimo posto nella prestigiosa classifica delle aziende preferite nelle quali lavorare.
Rank/Company (Fortune Best 100 companies to work for), edizione 2007:
1. Google
2. Genentech
3. Wegmans Food Markets
4. Container Store
5. Whole Foods Market
6. Network Appliance
7. S.C. Johnson & Son
8. Boston Consulting Grp.
9. Methodist Hospital Sys.
10. W.L. Gore & Associates
11. Cisco Systems
12. David Weekley Homes
13. Nugget Market
14. Qualcomm
15. American Century Invest.
16. Starbucks Coffee
17. Quicken Loans
18. Station Casinos
19. Alston & Bird
20. QuikTrip
21. Griffin Hospital
22. Valero Energy
23. Vision Service Plan
24. Nordstrom
25. Ernst & Young
26. Arnold & Porter
27. Recreational Equip. (REI)
28. Kimley-Horn & Assoc.
29. Edward Jones
30. Russell Investment Grp.
31. Adobe Systems
32. Plante & Moran
33. Intuit
34. Umpqua Bank
35. Children's Healthcare of Atlanta
36. Goldman Sachs
37. Northwest Community Hospital
38. Robert W. Baird
39. J.M. Smucker
40. Amgen
41. JM Family Enterprises
42. PCL Construction
43. Genzyme
44. Yahoo
45. Bain & Co.
46. First Horizon National
47. American Fidelity Assur.
48. SAS Institute
49. Nixon Peabody
50. Microsoft
51. Stew Leonard's
52. OhioHealth
53. Four Seasons Hotels
54. Baptist Health Care
55. Dow Corning
56. Granite Construction
57. Publix Super Markets
58. PricewaterhouseCoopers
59. Pella
60. MITRE
61. SRA International
62. Mayo Clinic
63. Booz Allen Hamilton
64. Perkins Coie
65. Alcon Laboratories
66. Jones Lang LaSalle
67. HomeBanc Mortgage
68. Procter & Gamble
69. Nike
70. Paychex
71. AstraZeneca
72. Medtronic
73. Aflac
74. American Express
75. Quad/Graphics
76. Deloitte & Touche USA
77. Principal Financial Grp.
78. Timberland
79. TDIndustries
80. Lehigh Valley Hospital & Health Ntwrk.
81. Baptist Health S. Florida
82. CDW
83. EOG Resources
84. Capital One Financial
85. Standard Pacific
86. National Instruments
87. Texas Instruments
88. CarMax
89. Marriott International
90. Men's Wearhouse
91. Memorial Health
92. Bright Horizons
93. Milliken
94. Bingham McCutchen
95. Vanguard
96. IKEA North America
97. KPMG
98. Synovus
99. A.G. Edwards
100. Stanley
2 commenti:
In effetti sono principalmente due le aziende che stanno sostenendo una vera e propria guerra dei talenti: Microsoft e Google. Ma il vantaggio che Google ha accumulato al momento sembra essere incolmabile per l'azienda di Bill Gates al quale va dato atto che negli anni scorsi chiamava personalmente i candidati migliori che erano in dubbio se accettare l'offerta dell'azienda si Seattle o quella di un'azienda concorrente per chiedergli di entrare nella famiglia Microsoft.
mmmh, sembra proprio che il gigante di Seattle e la dinamica azienda di Mountain View stiano arrivando ad uno scontro frontale. Ma con il mercato dei servizi internet e quello del software e del desktop computing che si avvicinano sempre di più fino a sovrapporsi, il rischio di un conflitto duro tra due aziende sembra inevitabile. Non è un caso allora che la comptezione diventa ogni giorno più dura o, come direbbero gli amici americani, "challenging".
Chi vincerà la partita? Difficile dirlo, ma se ci soffermiamo sui dati di Fortune, sembrerebbe che almeno sulla partita delle risorse umane o, meglio, dei talenti, stia vincendo Google. E, se qualcosa ci insegnano le lezioni del passato, di solito chi vince la sfida dei talenti vince la guerra.
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