martedì 22 luglio 2008

Employer branding: il vero valore dei social network.

Per le aziende e, sopratutto, per gli uomini delle risorse umane la sfida è capire come sipossa entrare in relazione con i propri potenziali futuri collaboratori di talento.

I social network intesi come sistema di relazione tra persone, sono sempre esistiti. Le nuove piattaforme digitali come Facebook, MySpace o strutture verticali come LInkedIn, li rendono espliciti, oggettivi. Consentono di formalizzare e ponderare i legami. Forniscono la sintassi relazionale in grado di trasformarsi in risorsa economica. Li fanno diventare occasione di imprenditorialità, di innovazione, ma anche, per chi le sa cogliere, una straordinaria opportunità di recruiting.

L'utilizzo, l'ascolto, il rilascio a catena di esperienze, opinioni e consigli nell'attuale fase di sviluppo del web è concomitante. Si sviluppa in modo non sequenziale ma esponenziale attraverso i contenuti generati dagli stessi utilizzatori della Rete.

E questo non solo nel caso di prodotti o servizi, ma anche, per quello che più ci interessa in questo ambito, per le proprie esperienze di lavoro, che costituiscono una cartina al tornasole dell'applicabilità in azienda dell'employer value proposition definito all'interno e comunicato all'esterno per attrarre risorse di valore. E' il caso della Lidl, ma anche di Mediolanum o di aziende minori come Italpride, solo per citare degli esempi di come la rete possa ampliare e diffondere le worste practice aziendali, vanificando gli sforzi di migliorare l'employer value proposition aziendale.

Da questo punto di vista le aziende e in particolare gli uomini dell'HR, ma anche del marketing e delle relazioni esterne sono chiamati a confrontarsi con un meccanismo nuovo il cui processo per sua natura non è controllabile in modo sequenziale. L'unica soluzione (perchè ignorare il fenomeno non porta molto lontano) è quello di capire i meccanismi, penetrarli e parteciparvi. Senza rinunciare al proprio ruolo di rappresentante dell'azienda ma anzi mettendosi in gioco come interlocutore aperto verso l'esterno e ai nuovi possibili collaboratori. Non in modo saccente o supponente, ma partecipativo.

Per il momento in Italia i blog aziendali pensati per l'attraction e il recruiting di persone di valore non sono una realtà ancora molto sviluppata (sicuramente siamo indietro rispetto ai paesi anglosassoni, Stati Uniti in primis) ma il fenomeno sta prendendo piede e occorre, come l'esperienza di Internet ci dimostra, prepararsi per tempo per non doversi trovare poi a rincorrere i competitor.

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